Quale ruolo per i Sassi di Matera? Soggetto protagonista o scenografia d’effetto?

Quale ruolo per i Sassi di Matera? Soggetto protagonista o scenografia d’effetto?

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Altrimedia Edizioni presenterà venerdì 13 febbraio, alle ore 18.30 Casa Cava, l’evento: “Quale ruolo per i Sassi di Matera? Soggetto protagonista o scenografia d’effetto?”.
Dopo “Basilicata. Generazione di donne” ecco il secondo appuntamento che la casa editrice lucana dedica al confronto sui piccoli e grandi temi del territorio e della cultura in generale. All’interno di questo nuovo incontro sarà presentato il secondo libro di Francesco Sciannarella, scrittore e regista teatrale materano, “Sedimenti”. Tre racconti noir ambientati negli antichi rioni della città di Matera che, capovolgendo le aspettative di una delle città più sicure d’Italia, hanno dato forma a un interrogativo sui Sassi e sul ruolo che dovrebbero/potrebbero avere: incredibile e suggestivo paesaggio dove ambientare capolavori cinematografici o soggetto protagonista, ambasciatore di una identità unica al mondo? Possono i due volti integrarsi o rappresentano espressioni e vocazioni troppo differenti? Al confronto, moderato dal giornalista Luigi Mazzoccoli, prenderanno parte: Francesco Marano (docente di Etnografia presso l’Università degli Studi della Basilicata); Rocco Calandriello (direttore artistico del Lucania Film Festival); Gigi Esposito (Onyx Jazz Club) e Francesco Sciannarella (autore del libro).
“Accalappiacani, Piove e Avana Club sono le tre brevi storie – racconta Sciannarella – con le quali ho voluto un po’ distaccarmi da quello che è l’immaginario di Matera come città troglodita, fatta di gente povera, ma anche dallo scenario cinematografico che sembra ormai essere diventato, più che unico, univoco: Matera ergo Gerusalemme. Senza nulla togliere alle scelte di registi di un certo calibro (uno su tutti Mel Gibson) che vedono nei Sassi l’ambientazione più conforme alle proprie esigenze cinematografiche, mi sento di asserire, senza ombra di dubbio, che Matera sa essere anche noir e sa esserlo in maniera egregia.”

Una visione “diversa” che nasce sulla scorta di una passione che lega Francesco agli antichi rioni: “Attento quando scendi giù nei Sassi! Questa è un’espressione che spesso mi sono sentito ripetere quando ero più che bambino. All’epoca i Sassi – ricorda l’autore di Sedimenti – erano forse nel periodo di maggiore degrado (o questa era la mia percezione) ed è stato purtroppo questo il mio “approccio ai Sassi”, per niente appagante. Con il passare degli anni, però, le cose cambiarono, non solo in me ma anche negli stessi antichi rioni di tufo. Iniziarono infatti gli infiniti cantieri che li stanno lentamente riportando all’antico splendore, facendo di Matera una meta turistica internazionale, anche se moltissimo c’è ancora da fare e non solo nel tufo, ma anche e soprattutto in noi: il rispetto e il mantenimento di questo inestimabile patrimonio è solo e soltanto un nostro onere. E assieme alle strade, ai vicoli, ai colori è cambiato anche il mio modo di “vedere”, di giudicare i Sassi. Parte di questo cambiamento è dovuto, oltre alle tante letture sugli usi e costumi di Matera, anche a mio padre che ci è nato e vissuto fino alla soglia dei trent’anni. Lui, attraverso il suo vissuto, mi ha fatto conoscere i rumori, le voci, gli umori di chi viveva in quelle case umide e fredde, ma lo ha fatto senza l’assillo della sofferenza quotidiana. Forse perché mio padre aveva una visione positiva della sua esistenza in quegli anni, forse perché non era uomo da lamentarsi dell’amaro destino, o forse semplicemente perché la vita nei Sassi non era solo fame e miseria, ma anche comunione, condivisione, famiglia e rispetto reciproco.”

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