Matera, fino al 5 giugno nello Studio Arti Visive la mostra fotografica “Silente” di Alberto Barbaresco

Matera, fino al 5 giugno nello Studio Arti Visive la mostra fotografica “Silente” di Alberto Barbaresco

È possibile visitare fino al giugno dalle ore 18.00 alle ore 21.00 a Matera nello Studio Arti Visive la mostra fotografica “Silente” di Alberto Barbaresco.

Le chiusure forzate, legate all’evolversi dell’emergenza pandemica causata dalla diffusione del Covid19, e le successive progressive riaperture hanno offerto a Barbaresco l’opportunità di sviluppare un progetto fotografico che ha come protagonista una Venezia notturna, silenziosa e deserta ritratta in un “bianco e nero” pulito, quasi essenziale ma che è in grado di attivare tutti i sensi dell’osservatore al punto che, guardando gli scatti, “sembrerà di sentire il rumore dell’acqua, l’aria fresca sul volto e l’odore di salmastro” come si legge nel testo del catalogo edito nel 2022 da E.co. Editrice.
Gli scenari notturni e silenziosi ritratti da Alberto Barbaresco e proposti con la preziosa collaborazione di Stefano Cavalleri sono anche l’occasione per recuperare all’interno delle nostre vite e dei nostri contesti urbani, ridiventati rapidamente di nuovo frenetici, caotici ed a volte rumorosi, la capacità di rallentare, di riprenderci il controllo del nostro tempo, di soffermarci a guardare (e non solo vedere) perché è anche così che si può godere appieno di quella bellezza che nutre l’anima ed accresce la qualità delle nostre esistenze.
Questo sottile filo ideale pone la mostra fotografica di Alberto Barbaresco in dialogo e continuità con gli scatti dei paesaggi lucani ritratti al tramonto protagonisti della mostra “Espera” di Teresa Rado che lo Studio Arti Visive ha ospitato dal 15 al 30 aprile u.s.

Alberto Barbaresco ha frequentato diversi corsi di fotografia e dal 2004 è membro attivo dell’associazione fotografica “BiancoNero Fotografia” (Vazzola); conduce corsi, laboratori e workshop fotografici; dal 2013 al 2022 è stato finalista in diversi concorsi internazionali di fotografia naturalistica.
Di se stesso e del suo lavoro scrive: “Mi rendo conto che con la Reflex riesco ad esprimere le emozioni che provo muovendomi nel mondo, prediligendo la fotografia naturalistica e l’ambiente montano. In costante ricerca di istanti, storie, luci, luoghi, sguardi e inquadrature che nella vita di ogni giorno sfuggono ai più. Voglio poter regalare un attimo catturato dall’obiettivo, facendolo durare così per sempre”.